Colosseo, Confapi Turismo e Cultura: necessarie urgenti correzioni al biglietto nominativo

Confapi Turismo e Cultura esprime forte preoccupazione per le criticità emerse negli ultimi giorni, sia per i lunghi tempi di attesa e le file agli ingressi del Colosseo e del Foro romano, dovute al controllo dei documenti di ogni singolo visitatore, sia per le problematiche derivanti dalle rigide regole di acquisto del biglietto e dalla sua non modificabilità.

Secondo Roberto Dal Cin, Presidente nazionale di Confapi Turismo e Cultura, e membro di Confapi Venezia, “si è voluta adottare la normativa che regola eventi musicali e sportivi, senza avere lo stesso numero di varchi di accesso degli stadi e lo stesso dispiegamento di personale addetto alla sicurezza per la verifica dei documenti. Per questo motivo, a metà dicembre e come associazione di filiera turistica, abbiamo scritto ed inviato sette proposte alla Direzione del Parco archeologico per migliorare il nuovo regolamento richiedendo, tra le priorità, quella di un intervento salva-fila, che preveda, su tutti i gruppi in entrata, un controllo a campione dei documenti soltanto sul dieci per cento dei visitatori”.

Per Confapi Turismo “l’altra criticità, che richiede un’attenzione immediata, è quella della rigidità del sistema di acquisto del biglietto che attualmente prevede, solo per i tour operators, la modifica del nominativo una sola volta ma non nei tre giorni precedenti alla data di visita del monumento. Questa norma sta mettendo in forte difficoltà gli operatori turistici perché in caso di malattia, di ritardi aerei o di treni, di irraggiungibilità del Colosseo dovuta a sciopero dei taxi o della metropolitana, di allerta meteo, non consente alcuna cancellazione né tantomeno la possibilità, da parte dei tour operators, di concedere un rimborso e di riallocare il biglietto a beneficio di altri visitatori, prassi regolare per anni fino a due mesi fa“.

Da un’indagine statistica, condotta nelle ultime settimane tra le imprese associate a Confapi Turismo, emerge che circa il 18% dei biglietti venduti viene quotidianamente cestinato: sarebbe a dire che circa 5.000 persone al giorno non visitano di fatto il Colosseo e che altrettante perdono l’opportunità di entrare nel monumento, dal momento che  il biglietto non può essere né rinominato, né riutilizzato.

Confidiamo nel fatto – conclude il Presidente Dal Cin – che con il nuovo anno la Direzione del Parco voglia riaffermare una politica dell’accoglienza e non del rifiuto, tenendo a mente la sua mission che è quella di garantire la più ampia fruizione e valorizzazione del patrimonio assegnato”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *