CAMPAGNA VACCINALE IN AZIENDA: DEFINITO IL QUADRO NORMATIVO

CONFAPI VENETO PROMUOVE LE VACCINAZIONI ANTICOVID19 IN AZIENDA

La Regione Veneto recepisce il protocollo nazionale proposto da Confapi e si prepara alla campagna vaccinale insieme a datori di lavoro e medici competenti per i contrasto alla pandemia.

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«È oggi più che mai evidente che la vera chiave di volta nella lotta alla pandemia sia la massima velocizzazione nella somministrazione dei vaccini anti Covid, collaborando ad ogni livello per convincere tutti i cittadini della sua utilità e sicurezza nel garantire salute individuale e di gruppo». Con queste parole il Presidente di Confapi Veneto, Manfredi Ravetto, introduce la questione della somministrazione dei vaccini anche nelle aziende.

«Gli imprenditori associati, in generale, la piccola e media industria privata del nostro Paese – evidenzia Ravetto – sono stati particolarmente colpiti da questa terribile crisi e ne stanno pagando un caro prezzo. Ma non si sono fermati e hanno cercato di garantire la massima sicurezza ai loro collaboratori con i quali lavorano fianco a fianco ogni giorno. Oggi, i nostri associati possono divenire essi stessi promotori di vaccinazioni in azienda attraverso l’operato dei medici del lavoro, quando saranno disponibili i vaccini su larga scala. Arrivare a mettere a punto la macchina vaccinale anche sui posti di lavoro significa da un lato velocizzare il processo nazionale di distribuzione del vaccino, ma anche garantire maggior sicurezza nelle aziende sotto il profilo della salute e al contempo dare certezze su tempi di lavorazione e consegne. E quest’ultimo punto, nella complessa situazione economica attuale non è certo di poco conto».

«Coniugare salute e attività produttive – ha concluso Ravetto – potrà garantire alla singola azienda di mettere in sicurezza l’intera filiera produttiva, con certezze sui tempi di lavorazione e consegna delle commesse ai propri clienti. Uguali garanzie anche per la salute dei lavoratori che non dovranno sottoporsi a vaccinazioni singole presso medici di base, ats, farmacie etc., seguendo altri parametri. Questo significa programmare lo sviluppo, la produzione, la ripartenza: un piano concreto che sa coniugare salute e attività produttive». 

Già da dicembre il Presidente nazionale di Confapi, Maurizio Casasco, aveva lanciato l’iniziativa, all’allora capo del Governo, Giuseppe Conte, e ai suoi ministri, al commissario Arcuri e ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Una disponibilità, ribadita anche al presidente del Consiglio, Mario Draghi, in sede di consultazioni.

Per questo, conclude Manfredi Ravetto, «accogliamo con viva soddisfazione l’apertura in questa direzione manifestata anche da altre organizzazioni territoriali datoriali. Solo coniugando salute e lavoro l’Italia può ripartire. Le piccole e medie industrie private di Confapi sono pronte come sempre a fare la loro parte. E solo la più ampia e rapida copertura della campagna vaccinale contro il Covid19 consentirà al sistema produttivo e alla società italiana una più rapida ripresa».

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